Quinta puntata

Il triathleta Ironman solitamente gareggia per dimostrare a se stesso le proprie capacità, terminare la competizione e possibilmente con il tempo che uno si è prefissato, ma alcuni hanno sempre dentro di loro il fuoco dello spirito agonistico che non riescono a reprimere e forse è un po’ in contrasto con l’atteggiamento degli Ironman, Alberto Roviera è uno di questi agonisti.

Alberto ha militato da noi dal 2000 al 2008 vincendodue titoli italiani di lungo negli S4. La sua competizione più veloce ed emozionante fu l’Ironman di Almer in Olanda che concluse in 8:50:38.

Un altro triathelta che trova nell’agonismo la motivazione di gareggiare sempre al massimo delle sue possibilità è Claudio Ramella Bagneri. L’assillante confronto competitivo,  con quelli della sua età, è la motivazione che lo spinge a cercare il  podio, vincendo diversi titoli Italiani tra cui quello del super lungo.

Quando lessi – racconta Claudio – che Fitri  decretava per i triathleti italiani, l’Elbaman 2007 campionato italiano su distanza Ironman, non ci pensai due volte ad iscrivermi considerando che avevo l’esperienza sulle distanze lunghe. L’Elbaman è un ironman difficile, quasi 3000 metri di dislivello, e in discesa devi sempre pedalare perché hai il vento contro. La maratona è nervosa, pendenze improvvise e brevi, i primi triathleti nell’assoluto impiegano un’ora in più del normale, ma in compenso il paesaggio è uno spettacolo stupendo che ti fa sopportare meglio la fatica.

Nel 2007, purtroppo, mi investirono la domenica prima nell’ultimo allenamento ciclistico, ma conoscevo il mio avversario più diretto, un isolano dell’Elba che si allenava tutto l’anno su quei percorsi; accettai comunque la sfida e seppur  acciaccato e sofferente partecipai, vinsi l’argento di categoria. L’anno dopo, però, mi presi la rivincita dandogli un distacco enorme e nella maratona dovette ritirarsi. Lì vinsi un altro titolo italiano e primo degli italiani della mia categoria davanti anche agli stranieri.

Al di la del risultato,  dopo aver vissuto tali competizioni, davanti ai tuoi occhi si apre un mondo che prima non riesci e non puoi percepire sino a quando  non oltrepassi quel traguardo.

La puntata termina con questo racconto di Claudio, ma altre storie seguiranno ancora.