brgTorino – Riprendiamo con la seconda parte il racconto di Borgio del suo Campionato Europeo a Vichy. La prima parte è stata pubblicata su questo sito il 17 settembre.

La vigilia

Bene Sandro, prosegui nel tuo racconto e parlaci del tuo arrivo nel giorno di venerdì.

Il venerdì pomeriggio ricognizione in auto sul percorso bici con Fabrizio; Danilo non è voluto venire. Non ne avevo ricordi dall’anno prima e, infatti, non c’è nulla da ricordare, un vallonato leggero.

Il briefing è stato fatto di sabato?

Il briefing è stato di venerdì a orari strani, inglese e tedesco al mattino, spagnolo e francese primo pomeriggio; non è al livello di quelli degli altri IM. Secondo me dipende dal fatto che non è, né Challenge né ETU, ma di entrambi e quindi le informazioni, specialmente per quanto riguarda le regole del campionato, sono vaghe e a richiesta.

E la sera del venerdì?

Siamo andati alla cena preparata dall’organizzazione: pasta party tra i migliori dei vari circuiti, razioni esagerate e roba a volontà e di qualità. Coda sterminata, ovviamente, per il piatto caldo, come sempre e dovunque quando hai 1500 persone che mangiano.

Sabato, è il giorno della vigilia che fai?

Il sabato proviamo tutti e tre, io , Fabrizio e Danilo un pezzo del percorso nuoto (1k circa), con deposito borse, canoe al seguito e servizi ottimi per una sicurezza massima; acqua un po’ fredda e sporca. Speriamo meglio nel domani. Poi in hotel, prepariamo le sacche e il materiale per la gara.

Ecco Sandro, questo è uno dei momenti più importanti quando si fanno le lunghe distanze, spiegaci soprattutto per i neofiti.

Al briefing avevano minacciato vento quindi opto per le ruote profilo 5 ma non c’è verso di riuscire a fermare quella posteriore che tocca contro il telaio. Dopo 45 minuti di sudore e lotta, decido di portarla ad uno dei ciclisti al village (tanto devo comprare 2 camere d’aria di emergenza) per farla sistemare. In 15 minuti me la sistema e mi muovo per lasciare il materiale in zona cambio. E qui ho la prima sorpresa. E’ necessario avere con sé il body con la scritta della nazione sul petto. Io per la fretta non l’ho preso con me e, ovviamente, sono uno dei pochi a cui chiedono di vederlo, su 5 giudici 4 si fidavano ed uno voleva vederlo: ho preso quello! Il tempo perso per il recupero in hotel del body – avrei dovuto imbrogliarli facendomelo prestare da Danilo, ma non riesco a truffare su ‘ste cose – ha fatto si che il deposito materiale in zona cambio fosse raffazzonato e rapidissimo in quanto stava per partire la Fun Run, una 5k di corsa per beneficienza che avevamo già fatto l’anno scorso ed a cui eravamo iscritti.

Ah, avete fatto pure una podistica il giorno prima!?

Sì, e di corsa raggiungiamo la partenza della podistica, arriviamo appena in tempo senza poter lasciare le borse da nessuna parte, quindi faccio il primo chilometro con le due borse in spalla, e le lascio una volta arrivato al primo passaggio sul traguardo. Poi recupero e raggiungo Antonella e corichiamo insieme.

E come si è chiusa la vigilia?

Alla sera cena con Fabrizio e suo padre, era bello vedere l’agitazione e la tensione positiva per la gara di domani. Se prima avevo qualche dubbio che ce la facesse, lì ho capito che era già Ironman dentro, e che l’avrebbe finita senza problemi, bastava solo che non sottovalutasse il rischio di incontrare difficoltà. Ma si vedeva che era pronto.

Terminiamo qui la seconda parte e alla prossima, Sandro ci racconterà della gara.