prima puntata

Anche gli Ironman fanno storia nei vent’anni dell’Ironbiella, ma chi sono?

Eccoli, pronti all’appello:

BORGIO Alessandro, FAEDO Claudio, FORZAN Fabrizio, GAGGIANO Mario, GRECO Donato, MATTIACCI Pierpaolo, MASSA Stefano, RAMELLA BAGNERI Claudio, ROVIERA Alberto, SCHIAPPARELLI Marco, VARESIO Franco, ZAMBON Danilo…altri?

    Tutti noi triathleti conosciamo le distanze di un ironman o super lungo chesono la genesi di questa triplice disciplina sportiva. Tutti noi aneliamo a diventare Ironman a completamento di una crescita psico-fisica come l’acquisizione di un dottorato, ma non a tutti per i motivi più diversi è concessa questa possibilità. Non sono sufficienti i meriti, i titoli di campione in altre specialità, distanze o ancora in altri sport o addirittura fregiarsi, accessoriarsi; TU se vuoi entrare in questo “Club esclusivo”, devi indiscutibilmente partecipare ad un evento con distanza ironman e passare il traguardo al di la del tempo cronometrico. Allora solo lì potrai vantarti e gridare: “Io sono un Ironman!”. Solo allora potrai capire cosa vuol dire essere un Ironman e con loro parlare una lingua che gli altri non capiranno mai.

     Dei nostri Ironman li chiameremo in ordine sparso a raccontare qualcosa di loro, ma un po’ per volta perché le loro storie sono lunghe come la loro performance e non tutti avrebbero la resistenza di leggerle fino in fondo. Dalle loro esperienze possiamo imparare qualcosa per rendere possibile il sogno del vero triathleta.

     Nell’Ironbiella l’Ironman più rappresentativo è sicuramente Stefano Massa. La sua carriera da triathleta è paragonabile ad un percorso di studi fino alla laurea. Stefano, dopo gli approcci iniziali su tutte le distanze e specialità con una costante crescente negli anni, raggiunge una preparazione psico-fisica completa per il suo primo Ironman. Saranno tanti gli Ironman che segneranno  il suo fisico fino a raggiungere il massimo della professionalità ovvero da studente universitario a docente, acquisendo il titolo di “IRONMAN CERTIFIED COACH” ed entrare nell’IRONMAN COACH ASSOCIATION.

Tutti gli Ironman sono un ricordo indelebile – racconta Stefano Massa ai nostri microfoni – sia quelli più fortunati che quelli più sfortunati. Noi IM sappiamo che la gara perfetta non esiste e che gli incidenti o gli imprevisti ci sono sempre. Tra gli Iroman fatti, ne ricordo cinque: tre i più emozionanti, uno il più duro e l’altro il più sofferto. “IM Frankfurt 2002”: il primo é sempre il più bello. E’ quello in cui scopri che é davvero possibile! Poi IM UK Sherborne 2008: è stato forse l’unico in cui ho potuto prepararmi bene. Una gara durissima: 11° la temperatura, ho nuotato con la temperatura dell’acqua a 14°.  Sotto la pioggia per tutto il giorno, ho pedalato su un percorso di 3500 m dislivello e corso la maratona nel fango con un dislivello 800 m. Ho chiuso in 12h26′:per i primi cinque assoluti é stata ben sopra le nove ore! TREMENDO ma da non ripetere, mai gareggiare in condizioni estreme, non ne vale la pena ed é pericoloso difatti dopo la gara ho subito una crisi ipotermica di due ore. Finalmente con IM Cozumel 2014 si avvera il grande sogno: qualifica per Kona! Ironman Hawaii “l’Olimpo” un realtà dalle emozioni indescrivibili e per ben due volte: 2015 e quest’anno. Il primo anno non ho potuto correre come volevo perché operato, ma “ chissenefrega” si va! Poi nuovamente, ci sono quest’anno con il tendine d’Achille lacerato al 30%. Che sofferenza, tanto dolore, tanto forte, ma sono un Ironman e KONA VA FINITA! Sono cose da non fare, ma chi è un Ironman mi può capire.

Grazie, Stefano!

Ora siamo po’ stanchi  e qui ci fermiamo, per riprende con la seconda puntata la storia di altri Ironman: dai collezionisti agli onorati e dai cacciatori di podi ai parsimoniosi.