Quando il 24 novembre 1996 in quella fredda palestra del Centro Ginnico Biella, Lui firmò la nascita di Ironbiella, con altri fondatori, i loro occhi azzurri s’incontrarono e nacque un grande amore; da lì iniziò la storia di Massimo Sublimi con Ironbiella che vi andiamo a raccontare.

Massimo come tutti gli innamorati, bramava la vicinanza di Ironbiella e da subito iniziò a seguirla nel consiglio direttivo che impartiva il corso storico della neonata associazione, poi per quietare quell’ardore vestì il top del triathleta con inciso il nome Ironbiella. Stavano bene insieme: giovane aitante Lei e Lui “ ‘n bèll óm”.

La striminzita divisa bianca, azzurra e blu di quel tempo invigorì l’agonista Sublimi  e le brucianti abrasioni, provocate da rovinose cadute ciclistiche, erano i sentimenti d’amore che provava per Ironbiella. Da quella passionale spinta agonistica, in età di ”essetre”, Massimo raccolse  tempi cronometrici di notevole livello, divenne uno dei migliori triathleti dell’Ironbiella e salì a podio di categoria; gli capitò di correre i diecimila dell’olimpico di Venezia in 32  minuti e 53 secondi oppure di nuotare uno sprint in 10’ e 59” e ancora ai  campionati del mondo Master di  nuoto fermare il cronometro sui 100 mt in 1:05.85.

Insomma un ottimo triathleta equilibrato su tutte le discipline, poi … venne il giorno che dovette fermarsi un pochino. Un cuore trafitto, Ironbiella l’aveva tradito.  Dopo qualche tempo il furore di quell’amore, in parvenza perduto, si placò e  Lui ricominciò a rivivere lo sport in un modo diverso. Sotto il motto “No Stress” organizzò sul lago di Avigliana i meeting degli Ironbiellesi con le loro famiglie. Un momento di triathlon non agonistico in serena e gioiosa compagnia dei vecchi amici e soprattutto poté, finalmente, indossare con un attimo di emozione l’intonso body Ironbiella che forzatamente aveva riposto nel cassetto.

Sotto le presidenze di Massa e Lanza, Massimo Sublimi ricoprì da prima la carica di consigliere poi quelli di Vice Presidente com’è tuttora. La sua esperienza manageriale in grandi aziende gli permette di dare professionalità al consiglio direttivo ascoltando le voci di tutti e  impegnandosi in attente valutazioni e oculati pareri; inoltre sempre pronto ad accontentare la sua amata Ironbiella, pagando qualche suo capriccio.

Dopo l’interpretazione di tutti questi personaggi, l’innamorato Massimo ogni anno raggiunge l’apice della popolarità nel giorno della tradizionale festa sociale: mattatore, istrione, animatore instancabile con la resistenza pari a quella di un Ironman, e prodigo di sorrisi e scherzose battute verso tutti dai più piccoli ai più grandi.

Ora vent’anni son passati e non sono pochi, ma la passione “Massimo & Ironbiella” arde sempre come quelle dei famosi amanti della letteratura italiana.

Qui finisce il primo atto di questa storia d’amore che proseguirà per tanti anni ancora.

Grazie, Massimo!